Ticker

6/recent/ticker-posts

Vinicius show nel Clasico: il gesto del 4-1 e i record nel segno di Cristiano Ronaldo

Imbattibile. Per conferma, rivolgersi ad Araujo. Nella 13ª Supercoppa di Spagna conquistata nella storia del Real Madrid, emerge chiaramente la firma, il marchio e il talento indiscutibile di Vinicius Jr, protagonista assoluto della finale contro il Barcellona. Parte velocemente, attraversa la difesa blaugrana (elevata in modo eclatante in quell'occasione), si presenta davanti a Peña, lo supera con agilità e realizza il primo gol, aprendo le danze con l'1-0. Pochi minuti dopo, gli uomini di Xavi commettono l'errore di presunzione, mantenendo una retroguardia eccessivamente alta – posizionata praticamente sulla linea di centrocampo – permettendo a Rodrygo di servire un assist perfetto per il compagno brasiliano. Il numero 7 supera l'avversario e firma la sua doppietta. Ma non è sufficiente? No, Vinicius non si accontenta. Poco dopo il gol di Lewandowski, il nazionale verdeoro si guadagna e trasforma un calcio di rigore, completando così la sua tripletta e portando a casa la partita. Una prestazione da fenomeno assoluto.

IL REAL VINCE LA 13ª SUPERCOPPA DI SPAGNA

DECISIVO – Un tris decisivo che arricchisce il già ricco palmarès dei Blancos, ora a -1 rispetto al Barcellona nel totale dei trionfi in Supercoppa. Considerando che, lungo il corso della sua permanenza a Madrid, il brasiliano aveva segnato solo 3 reti contro i catalani, questa prestazione entra di diritto nei capitoli del Clasico e della storia del Real Madrid. Vinicius è solo il quinto giocatore a realizzare una tripletta nel primo tempo di un Real-Barcellona (dietro a Samitier - unico del Barça - nel 1926, Barinaga nel 1943, Narro nel 1951 e Ivan Zamorano nel 1995) e si posiziona come il terzo più veloce a siglare tre reti in un Clasico in così poco tempo: appena 39 minuti. Solo Narro nel '51 con 29' e Pruden nel '43 con 35' hanno realizzato una tripletta più rapidamente di Vinicius. Per aggiungere un tocco in più, bisogna risalire al 1953 per trovare un giocatore del Real Madrid (Roque Olsen all'epoca) che segnò due gol al Barcellona in soli 3 minuti - 178 secondi, per essere precisi.

IL 7 DEL PRESENTE E DEL FUTURO – Tutti questi dati evidenziano, se ce ne fosse bisogno, quanto il contributo dell'esterno offensivo sudamericano sia stato cruciale per la vittoria della sua squadra. Una guida, un faro, un talento insostituibile per i Merengues e per Ancelotti, sempre pronto a difenderlo da attacchi mediatici e insulti razzisti subiti in stagione. Ma la partita odierna ha messo in luce non solo la cristallina classe di Vinicius, nota da tempo, ma anche la sua spiccata personalità. Un omaggio evidente al suo illustre predecessore, Cristiano Ronaldo, di cui ha ereditato il numero di maglia. Il 7, al 7', nel suo stadio (quello dell'Al-Nassr) e con la sua esultanza. Un tributo quasi obbligato per onorare un passato che continua a influenzare il presente di Vinicius. Oltre a essere un calciatore talentuoso, il brasiliano ha dimostrato di possedere una personalità forte, rispondendo sia in campo che dal punto di vista verbale alla panchina blaugrana, indicando il punteggio fino a quel momento. Silenzio e 4-1. E probabilmente, il silenzio sarebbe stata la scelta più adatta. Oggi ha trionfato il Real, oggi ha trionfato Vinicius. Per una superiorità innegabile.