Una delle caratteristiche peculiari di Fenoglio è la sua avversione per la violenza. Contrariamente alla figura del carabiniere spesso associata a forza fisica e coercizione, Fenoglio preferisce utilizzare la psicologia come strumento principale. Questa scelta si inserisce nel cosiddetto "metodo Fenoglio," una teoria elaborata da Gianrico Carofiglio, autore della trilogia da cui è tratta la serie. Questo metodo suggerisce che per sconfiggere la mafia, è necessario conoscerla psicologicamente, entrare in empatia con essa e comprendere il suo codice d'onore.
La trama si svolge a Bari nel 1991, un periodo critico nella storia italiana, segnato dalla morte di Falcone e Borsellino, dall'incendio del teatro Petruzzelli e dalla nascita della nuova criminalità barese. Fenoglio viene inviato a Bari durante un periodo di violenza estrema, quando la città è coinvolta in una serie di omicidi quasi quotidiani. La sua capacità di guardare oltre le apparenze gli consente di comprendere che la situazione non è semplicemente legata a una malavita occasionale, ma che si sta sviluppando come una vera e propria mafia.
La serie, diretta da Alessio Casale e tratta dai libri di Carofiglio, offre una rappresentazione credibile dei personaggi e cattura lo spirito delle opere originali. Nonostante le inevitabili differenze tra il medium televisivo e quello letterario, la serie si impegna a mantenere la coerenza e la profondità dei personaggi, contribuendo a fornire una narrazione coinvolgente e significativa.